Pace non trovo e non ho da far
guerra
e temo, e spero; e ardo e sono un
ghiaccio;
e volo sopra 'l cielo, e giaccio in
terra;
e nulla stringo, e tutto il mondo
abbraccio.
(Francesco
Petrarca)
Io odio quel certosino lavoro di lima
che devo praticare sul cuore
per renderlo un posto migliore.
Odio gli stralci al pensiero lineare,
i distinguo, le balbuzie dell’anima;
detesto le forme precise
e i tempi andati
e maledico i gesti formali
e l’ovvio sapere e le attese.
Disprezzo il supporre, le congetture,
le caste i ceti e i ranghi,
le regole (seppur mestruali),
le antitesi
- “pascomi
di dolor, piangendo rido” -
e le assurde illogiche tesi,
per non parlar di quel piccolo neo indiscreto
che ti spunta irridente tra i seni.
Ma non smetto d’amar la tua carne di donna
che a cadenza dializza il mio sangue
perché non marcisca nel cuore.
Roma, 17 maggio 2016
Giorgio Pilota, Sulla strada