martedì 6 ottobre 1992

Il cavaliere fantasma
combatterà contro di me
fino alla morte,
e già sospetto
che più non c'è scampo.
Mi tocca affrontarlo
a viso aperto
mentre già dubito di me
e del mio orgoglio.
Io sarò all'altezza
quando
col cuore trafitto
saprò finalmente
morire;
e morirò
di vera morte di membra
ridendo di te
e del cavaliere fantasma
e della morte che a lui s'accompagna.
Saprò beffeggiare la vita che fugge.
(Sia allor la Retorica
a suggerirmi
parole d'uso).
Già, la vita che fugge!
Un ultimo sorso d'aria
please,
estrema elemosina
per chi ha in gola
- ah, ahh. ahghghscisc -
ancora un sorriso.

Roma, 6 ottobre 1992

venerdì 19 giugno 1992

S'annida
nell'eterno me stesso
dove più profondo
esisto
fin dentro il più dentro
dell'anima
un fiato
impercettibile
ma vero.
Un fiato di vento
poi turbine
mulinelli
di foglie secche
che il disordine
sconvolge e smania.
C'è un mare nel cuore
che ho navigato
senza meta.
Itaca invoco
e sole dolce.        

Roma, 19 giugno 1992

mercoledì 10 giugno 1992

Dentro di me
uragano di fiati
e fiaccole piccole
di luce.
Soltanto il gioco
degli anni
e l'inutile storia
della mia vita,
- pretesti vani
per non finire
senz'aria -
per me consuetudine
e affanno,
mi regalano al domani.
Ottimo giorno domani
dal cielo di sole
e danaro e donne troppe
e chissà cos'altro ancora.
Saprò mantenere
con me stesso
il segreto
mentre rido
rido rido rido rido?

Roma, 10 giugno 1992