martedì 17 giugno 1980

Qualche volta a quest'ora
rubo al tempo un pensiero.
Mi vieni dinanzi
con tutte le luci che indossi
e somigli al ricordo perduto
di ombrose emozioni
sfiorate.
Tu conservi il profumo
di un mare lontano
e ti vesti di luci remote.
Ogni cosa che dici
ha un colore sofferto
e deciso,
o appena sbiadito
dall'acqua di un fiume segreto.
Se un intatto rimpianto
di anfratti
ti urge nel cuore,
il mattino che torna
ti darà nuovi occhi,
ingoiando per sempre i tuoi sogni
ormai stanchi.
Imparerò a ritrovarti
in ogni stilla di brina
che indugia tra i rami.

Napoli, 17 giugno 1980

lunedì 16 giugno 1980

Non c'è sogno che valga
un momento di vita
affogato magari
tra cespugli d'idee.
S'intrecciasse un tramonto
davanti ai miei occhi
me ne starei a gustare
un ricordo,
un piccolo sapore di luce
che sbiadisce ridendo
urtandoti il viso.
Ma il tuo viso
é azzurro d'altri cieli
e antico d'altri sguardi,
e dentro ti vibra
un tremulo silenzio
che ascolto.

Cantami almeno di sguardi
una canzone diversa.

Napoli, 16 giugno 1980

domenica 15 giugno 1980

Di nuovo risplendi
di luce assoluta.
Come nubi leggere
t'abbandoni serena
ai giochi bizzarri
del vento
e coltivi negli occhi
un chiarore azzurrino
di stelle,
un improvviso stupore
di cieli inattesi.
Stasera hai rubato
una piccola stella
alla notte,
ne hai contato i colori.
Anche la notte ha sorriso.
Ci sono certezze insperate
che ti sciolgono il sangue
in liquide essenze inespresse.
Hai vicino una voce
e una stella che scalda
i tuoi sogni di bimba:
ne conosco la luce.
Posso adesso donarmi
all'estate precoce
che mi vince i pensieri,
e ancora una volta
mi racconto il tuo viso.
C'è una macchia più scura
nel cielo stasera,
quasi un buco remoto,
ma tu di nuovo risplendi
di luce assoluta.

Napoli, 25 giugno 1980