Sulla punta del mio dito
tentenna la goccia
tremula e sospesa
ché non vuole cascare
ché non vuole restare.
Attimi d’incerto volgere
come la smania dubbiosa
e struggente
anelando conferme
che non saprai darmi.
Udrò un no farfugliato.
Roma, 15 marzo 2016
E il Poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell'arciere, assomiglia in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli scherni, non può per le sue ali di gigante avanzare di un passo.
martedì 15 marzo 2016
lunedì 7 marzo 2016
Annodo la cravatta
con gesti antichi
mentre consegno
alla saggezza
fatti e comportamenti
che non hanno più sintonia
con l’idea che ho di me.
Il nodo è fatto
e la giacca infilata:
questo buon uomo
- pover’uomo -
è pronto sull’uscio di casa.
Il mondo là fuori
non capisce una sega
e interpreta a fatica
la storia del mio sangue.
Posso andare.
Ma è fin troppo patire
non sentir più dolore
offrendo di me stesso
l’immagine migliore.
Roma, 7 marzo 2016
con gesti antichi
mentre consegno
alla saggezza
fatti e comportamenti
che non hanno più sintonia
con l’idea che ho di me.
Il nodo è fatto
e la giacca infilata:
questo buon uomo
- pover’uomo -
è pronto sull’uscio di casa.
Il mondo là fuori
non capisce una sega
e interpreta a fatica
la storia del mio sangue.
Posso andare.
Ma è fin troppo patire
non sentir più dolore
offrendo di me stesso
l’immagine migliore.
Roma, 7 marzo 2016
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