lunedì 24 marzo 2014

Mi sfiorerai la mano
ma le tue labbra
forse mai avranno
sapore per me.
Ora so che i tuoi occhi
saranno soltanto
archi di luce
nei quali abbagliarmi,
i tuoi occhi che non saprò rubare.
Un giorno la tua voce
vivrà nuovi silenzi,
i tuoi pensieri voleranno veloci
verso altri lidi lontani,
come voli d’uccelli migranti
azzurri all’orizzonte.
Andrai via in una sera di luce.
Ci sarà uno sguardo fugace,
forse un sorriso distratto,
un istinto.
Magari un affetto.
Ma le tue labbra
mai più avranno
sapore per me.

Roma, 24 marzo 2014

mercoledì 19 marzo 2014

Non ti chiedo sogni e carezze,
né giorni avanti a noi,
né certezze.
Mi basta saperti là,
nei miei pensieri,
nel rosso del cuore,
per acquietare l’affanno
del tempo che avanza.
Mi basta un segno minimo,
un’attenzione diversa,
un sorriso:
quell’inganno essenziale
che so donarmi
per non morire.

Terracina, 19 marzo 2014