giovedì 5 luglio 1979

Un pizzico d'estasi:
altre ragioni di vita.
Stasera
musica buona
s'approva
in capricci di stelle
e fili di luna
sfumano
in fragranze
di mare.
Queste notti
non sanno tacermi
nuove perdite.
Come fragili intonaci
ombre smarrite
d'un antico andare
si spezzano
in residui
d'acque.


Napoli, 5 luglio 1979 

mercoledì 25 aprile 1979

Tu sei
il silenzio dell'alba.
Ti ridono intorno
rapide coltri di verde
appena smosse
da spire di vento,
e cascate di sole
ti pesano addosso
come edipici giochi
d'amore.
Né mai ti smuove
la musica d'eco
che saggia le grotte
dei monti:
sei fatta d'attese
e di limpidi sguardi
di stelle.
Ogni incontro
è una storia
che si ferma sul viso,
e una vita di foglia
ti trema
nel cuore.
Io mi nutro di te.
E cara mi sei
quando angosciosa
è la notte
e ho nel petto
rudi sgomenti d'ignoto.


Napoli, 25 aprile 1979 

giovedì 19 aprile 1979

Per i campi
placido ondeggia
un superfluo sgomento
di gemme.
C'è intorno
un mattino
e una vecchia
che oscilla
come rami di vento,
come stille d'umori
tra fili d'erba.
Scandisce
il perenne stupore
del giorno
il ritmo breve
di lucidi cerchi
di sole
in tragitti
di cielo.
Più tardi
saprà l'estate
raccogliermi spazi
d'ombra,
saprà ridarmi
piogge di tramonti
e rivoli pregni
d'acqua,
e giusta luce
soffonderà
rosa
le tue gote
di bimba.
Non nutro
malinconie
di stanze
e comodità
di culle:
mi basta
la nuda terra
e il tuo fertile
avermi.


Napoli, 19 aprile 1979 

mercoledì 18 aprile 1979

Da viscere chiuse
pleonastica erompe
pletora inerme.
Da lacera carne
ricreato prodigio
nuovo pianto.


Napoli, 18 aprile 1979 

venerdì 23 marzo 1979

Di tele fumose
un sogno m'assale.
E' tedio,
o smorfia d'assurdo,
o non so che.
Quando scostarsi dai baci
è ancora amore,
se poco morire
è stranezza d'accenti,
ho dentro l'ansia
d'un grido represso.


Napoli, 23 marzo 1979 
Acque pulite
d'antichi livori:
s'attardano voli bassi
in estivi sbadigli
di sole.
Mi ripeto all'infinito
come un gioco che ondeggia
in pigrizie di gesti,
e scadere mi costa
un solo frammento d'ossa
consunte
dal tempo.


Napoli, 23 marzo 1979 

venerdì 9 febbraio 1979

In muri d'incenso
si scaglia densa
la sfida lieve
del vento.
Sono lamenti d'onde
questi riflussi grami
che stringono osmosi
di sguardi,
come una calda carezza
negli arabeschi di rughe
senili,
dove lunghi spazi d'ombre
scavano atmosfere
d'antichi rimpianti
e assurde memorie.
Puoi scorgere
foglie di sogni
che lievitano
in valli d'ambra
e follie d'arpe
ornare cantici sparsi.

Questo morire m'inebria
di nuova vita.


Napoli, 9 febbraio 1979 

martedì 6 febbraio 1979

Mi sa d'azzurro
quest'insonnia d'Alpi
che scuote scontri
d'organi,
che sparge inchiostri
e spine di tombe.
Se un altare s'innalza,
conquista sordida è la storia,
stanca libertà
di lunghe premesse
senza visione
d'arrivi,
dove mete d'isole
son solo
sterpi di rami
e carenze d'acque.
Tra semplici alcove
riposano i sogni
e le scorte d'idee,
mentre attorno
altro non c'è
che il baluginare pallido
di curve falci
al sole.


Napoli, 6 febbraio 1979 

domenica 4 febbraio 1979

Sono dedali d'idee
queste vie che s'aprono
tra pietre aduste
e scoppi di tempo
improvvisi.
Tra l'abrencare pazzo
d'elusa gente,
tra leppi di nebbie perenni
e sguardi fugaci di sole
Napoli ruma
un'altr'alba.
Umillimo senso di lercio
la vita,
come attimo scurrile
d'inganno.
Fotocromie di tramonti
e spruzzi di mare
e colli di sguardi appassiti:
è il ritmo folle
del tempo che scorre
per pianure di strazi
e invidie d'occhi,
dove carne non freme
se non per carezze
di vento.
Tra schiume di sangue
e abulie di scopi
solo ci resta
del morire l'attesa.


Napoli, 4 febbraio 1979 

giovedì 25 gennaio 1979

M'aspetto d'averti
dopo scontri di noie
tra spine di sguardi
e libere memorie.
T'ho saputa scostante
assaggiarmi le idee;
sembravano cespugli
i tuoi gesti di sangue,
mentre in ginocchio
-attrice d'incanto-
mimavi il ricordo
di tacite intese.
Al dirupo tacesti
scoprendomi ribelle
al frastuono dei sensi,
e tra ortiche pietrose
e scaglie
e tragitti di vene scolpite
mi vedesti raccogliere
un'avventura sabbiosa,
come punte tetragone
che incidono il cuore.
E' dolce smarrirsi
tra eccessi di cerchi,
fino a sparire
incatenati ai pensieri
tra richiami lontani
di piume.

Napoli, 25 gennaio 1979 

mercoledì 24 gennaio 1979

Ricorrere a magici riti
sotto lividi tetti di nubi
come danze foreste
tra sbuffi di sabbia marina
per filtrare da notti stellate
i tuoi seni gonfi d'essenze.
Tra mille richiami d'ombre
s'è persa la maschera austera
criptata e coinvolta
in vorticose folate d'ali;
mistiche scorie d'erbe
associate a spettri d'istinti.

Ciò che credi orizzonte
è solo immobile attesa,
impotenza sconvolta
da pile di specchi
e fiumi di parole.


Napoli, 24 gennaio 1979