Mi sa d'azzurro
quest'insonnia d'Alpi
che scuote scontri
d'organi,
che sparge inchiostri
e spine di tombe.
Se un altare s'innalza,
conquista sordida è la storia,
stanca libertà
di lunghe premesse
senza visione
d'arrivi,
dove mete d'isole
son solo
sterpi di rami
e carenze d'acque.
Tra semplici alcove
riposano i sogni
e le scorte d'idee,
mentre attorno
altro non c'è
che il baluginare pallido
di curve falci
al sole.
Napoli, 6 febbraio 1979
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