mercoledì 15 novembre 1978

Di volta in volta m'insegue
un magro ricordo
di mitiche albe evitate,
di brulle campagne di nebbia
che autunno distende,
di groppi di luce diffusa
divisa da prismi di brina.

Se medito ancora t'avverto,
vespertina scoperta d'amore,
e un fastidio mi logora i sensi.
Bisognerebbe disperderti
in mari di spume,
tra grumi di sale e conchiglie,
congiungerti ai flutti
di valli marine
e spiarti scavare
nei raggi di sole.

Di quanto t'ho dato ti resti
l'essenza ferruginosa
e il succoso annaspare
dei giorni.


Napoli, 15 novembre 1978 

venerdì 10 novembre 1978

L'ora verrà
in cui quest'esile struttura
- sbiadita parvenza di vita -
 cederà il posto
ad un opaco processo
d'ignoto.

Orbi entreremo in Ades
per ricomporci un poco
 o per raccogliere
quanto di minimo
ci resterà per sempre.


Napoli, 10 novembre 1978 
Forme aperte
d'un aperto osceno
(come un azzurro rito mentale).
Forse
sto smarrendomi
sazio
nei turbini di vita,
come quando
con gli occhi accesi
filtrai l'assurdo dei sogni.
Col cuore chiuso
ho chiamato a raccolta
quel poco d'amore
che i tuoi occhi
mi danno.


Napoli, 10 novembre 1978