martedì 29 luglio 1980

La sera disperde nel cielo
un freddo vuoto di sguardi
e di voci.
Non voglio negli occhi
l'estate tediosa
che uccide i sorrisi;
mi scoppia nel cuore una sete
di gelidi sorsi di vento,
e il sereno rimpianto confuso
d'una notte assoluta.
Questa sera cammina
più nuda e leggera
sotto i tuoi passi distesi,
come un lungo concerto di vita,
uno sbadiglio di fumo irrequieto,
un richiamo appena avvertito
di umidi odori lontani,
ma veri.
Forse a quest'ora raccogli
altri silenzi, più fondi,
o assapori il ricordo disciolto
di liquide luci mattine,
come brani remoti
d'un verde assolato
in declivi di boschi animati.
Me ne starò raccolto
in quest'estiva fatica di giorni
a succhiare prodigi di mare.

Napoli, 29 luglio 1980