venerdì 29 aprile 2016

L'ALBATRO

Sovente, per diletto, i marinai catturano degli albatri, grandi uccelli marini che seguono, indolenti compagni di viaggio, il bastimento scivolante sopra gli abissi amari.

Appena li hanno deposti sulle tavole, questi re dell'azzurro, goffi e vergognosi, miseramente trascinano ai loro fianchi le grandi, candide ali, quasi fossero remi.

Com'è intrigato, incapace, questo viaggiatore alato! Lui, poco addietro così bello, com'è brutto e ridicolo. Qualcuno irrita il suo becco con una pipa mentre un altro, zoppicando, mima l'infermo che prima volava.

E il Poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell'arciere, assomiglia in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli scherni, non può per le sue ali di gigante avanzare di un passo.

                                                                                  Charles Baudelaire, da "I fiori del male"
Il cucchiaio gioca
col brodino fumante
che sgocciolando crea
scherzi d’onde
nel piatto.
Ora scorrazza
con giri lenti
tra i ditalini slavati
e li solleva
e li lascia cadere
vorticando spruzzi
d’intorno.
Spargo brodi e pensieri
sulla tovaglia imbrattata.


Roma,  29 aprile 2016

giovedì 14 aprile 2016

Cresce e si libra
il rimorso
nella spira d’incenso.
E brucia.
(L’incenso).


Roma, 14 aprile 2016

martedì 5 aprile 2016

L’aereo feroce graffia la terra
bramoso d’asfalto e assetato di silenzi.
Di te che da remoto ritorni
distinguo a stento un sentore odoroso
d’avena fresca e succhi zuccherini.
Qui fuori l’inverno è un ricordo lieve
e confuso
fatto d’assenze e di lunghe attese
e adesso che ancora scaldarmi potresti
le mani e i pensieri e la vita
più non so se ancora ricerco
quel freddo provato in mancanza di te
o piuttosto vorrò che una stufa supplisca
al calore incostante dei tuoi sorrisi.


Roma, 5 aprile 2016