lunedì 8 settembre 2003

Io e te
nelle ombre antiche della sera,
su questa spiaggia
dove i confini di brina
mordono un mare confuso,
nella musica
ci stringiamo mani
che non appartengono a noi.

Io e te
nell'estate finita,
ubriachi di brezza
e di penombre,
mentre ci sommergono dubbi
e pesiamo i misteri
nei vuoti bicchieri,
tra remore e indugi
conosciamo oramai
l'ineluttabile sequenza
di questo film.

Io e te
coi cuori in subbuglio
per sfumare lievi e incoscienti
nelle fascinose armonie
di un piano-jazz,
tra rare parole
e rinnovati stupori.

Io e te
inesorabilmente arresi
ai lucidi effluvi
dei corpi,
nel vorticoso infinito abbandono
storditi confusi annebbiati
drogati d'amore.


Roma,  8 settembre 2003