martedì 24 maggio 2016

Tallono a piccoli passi 
ma lesti 
lo spirito che mi precede 
l’anima mia minuta e fragile 
che strascica e avanza 
come bùcine in mare. 

Sulla spiaggia spaccata 
corre più forte 
e bestemmia 
perché non la raggiunga. 


Roma, 24 maggio 2016


martedì 17 maggio 2016

Pace non trovo e non ho da far guerra  
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio; 
e volo sopra 'l cielo, e giaccio in terra; 
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.

(Francesco Petrarca)


Io odio quel certosino lavoro di lima 
che devo praticare sul cuore 
per renderlo un posto migliore. 
Odio gli stralci al pensiero lineare, 
i distinguo, le balbuzie dell’anima; 
detesto le forme precise 
e i tempi andati 
e maledico i gesti formali 
e l’ovvio sapere e le attese. 
Disprezzo il supporre, le congetture, 
le caste i ceti e i ranghi, 
le regole (seppur mestruali), 
le antitesi 
-  “pascomi di dolor, piangendo rido” - 
e le assurde illogiche tesi, 
per non parlar di quel piccolo neo indiscreto 
che ti spunta irridente tra i seni. 
Ma non smetto d’amar la tua carne di donna 
che a cadenza dializza il mio sangue 
perché non marcisca nel cuore.


Roma, 17 maggio 2016

                                                       Giorgio Pilota, Sulla strada

martedì 10 maggio 2016

Tranne che per dare un senso 
ai miei rinvii 
quest’atmosfera dei finti futuri 
non serve più a un cazzo. 
Al di fuori degli occhi i ragazzi più acerbi 
tra il risuonar d'armonie giovanili 
aspettano indubbi segnali 
come canti stregati di sirene antiche. 
Io non posso ascoltare altri canti 
se non quelli delle rondini in volo.

Roma, 10 maggio 2016

venerdì 6 maggio 2016

Senza alcun dubbio proprio qui 
lascerò briciole di mutazione 
brandelli di rughe che coprivano 
il corpo mio recente, mentre spiccioli d’occhi 
tirerò fuori dalle tasche per offrirli 
al passante frettoloso e ignaro 
acerbo nella sua nuova senescenza. 

Il mio paese è un silenzio di calore 
un vivido accenno a fiati d’erba 
che insidia le dolci fanciulle sognanti. 

Occorre che presti due storie ai ragazzi 
che non sanno più in che cosa sperare 
due minime storie da sorràdere 
coi dorsi delle mani nodose e tremanti 
per riposarsi, per recuperare fiato vitale, 
per riprendere il viaggio attraverso i sogni.

Roma, 6 maggio 2016