Non più tenebre
voglio,
né orizzonti troppo vasti
per esser raggiunti,
ma una meta
vicina.
Oltre ogni limite
c'è il mio limite
vago e terribile.
Ora più non ascolto
il mio cuore,
più non voglio;
oltre il mio limite,
oltre ogni limite,
fino a scarnirmi
l'anima.
Roma, 26 luglio 1993
E il Poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell'arciere, assomiglia in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli scherni, non può per le sue ali di gigante avanzare di un passo.
lunedì 26 luglio 1993
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