martedì 17 maggio 2016

Pace non trovo e non ho da far guerra  
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio; 
e volo sopra 'l cielo, e giaccio in terra; 
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.

(Francesco Petrarca)


Io odio quel certosino lavoro di lima 
che devo praticare sul cuore 
per renderlo un posto migliore. 
Odio gli stralci al pensiero lineare, 
i distinguo, le balbuzie dell’anima; 
detesto le forme precise 
e i tempi andati 
e maledico i gesti formali 
e l’ovvio sapere e le attese. 
Disprezzo il supporre, le congetture, 
le caste i ceti e i ranghi, 
le regole (seppur mestruali), 
le antitesi 
-  “pascomi di dolor, piangendo rido” - 
e le assurde illogiche tesi, 
per non parlar di quel piccolo neo indiscreto 
che ti spunta irridente tra i seni. 
Ma non smetto d’amar la tua carne di donna 
che a cadenza dializza il mio sangue 
perché non marcisca nel cuore.


Roma, 17 maggio 2016

                                                       Giorgio Pilota, Sulla strada

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