giovedì 19 aprile 1979

Per i campi
placido ondeggia
un superfluo sgomento
di gemme.
C'è intorno
un mattino
e una vecchia
che oscilla
come rami di vento,
come stille d'umori
tra fili d'erba.
Scandisce
il perenne stupore
del giorno
il ritmo breve
di lucidi cerchi
di sole
in tragitti
di cielo.
Più tardi
saprà l'estate
raccogliermi spazi
d'ombra,
saprà ridarmi
piogge di tramonti
e rivoli pregni
d'acqua,
e giusta luce
soffonderà
rosa
le tue gote
di bimba.
Non nutro
malinconie
di stanze
e comodità
di culle:
mi basta
la nuda terra
e il tuo fertile
avermi.


Napoli, 19 aprile 1979 

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