venerdì 19 giugno 1992

S'annida
nell'eterno me stesso
dove più profondo
esisto
fin dentro il più dentro
dell'anima
un fiato
impercettibile
ma vero.
Un fiato di vento
poi turbine
mulinelli
di foglie secche
che il disordine
sconvolge e smania.
C'è un mare nel cuore
che ho navigato
senza meta.
Itaca invoco
e sole dolce.        

Roma, 19 giugno 1992

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