giovedì 30 giugno 2016

Ombre 
che svicolano di notte 
e t’inchiodano ai doveri 
leste e inquietanti 
mutano sonno in sogni. 

Ombre 
fugaci e tetre 
spiaccicate su muri erbosi 
che negano perdoni e alibi 
e nuovi regali ai sensi. 

Ombre 
ferme e senza luci 
incerte e vanescenti 
prestigi banali 
nel teatro del tempo. 


Roma, 30 giugno 2016

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