Non mi resta che scartabellare
nell’archivio sterminato
dei pensieri
vagando dissennatamente
tra spazi ambigui e incerti
in questa città stanca
improvvisamente sconosciuta.
Qualcosa mi dice
che proverò a scavare
nel casino delle idee
nello scheletro fragile
dell’emotività
a immergermi
nelle percezioni sensoriali
nella ferocia disumana
che lentamente
inesorabilmente
mi uccide.
Roma, 22 settembre 2016
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