mercoledì 13 dicembre 1978

Spogliati, sera, dei riflessi d'acque
e lascia che al cuore ti salti
un acre odore di pace.
Tra le cose fermate dal buio
sento il rantolo antico
del vento che scorre nell'erba.
Vorrei che tu
fossi attesa perenne,
felpato scoglio tagliente
sbucciato dal mare,
àrcade suono di canne bucate.
E se la notte arrivasse a colpirti
sulla spiaggia abitata dal vento,
ti vedrei dolorante smarrita
come fumo di nebbia,
come nube confusa tra brine.
Rapida enfasi ti ruberà gli occhi,
tumido senso di spazi aperti,
avido aereo profumo di donna.
Spogliati dunque, vergine sera
e dipingi di scuro i tuoi mari;
tra l'onda dei rami si mischi la pioggia
sui colli bevuti dai lampi.


Napoli, 13 novembre 1978 

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